Dopo Lodde nello skeet in Arabia, un altro sardo in trionfo: il cagliaritano d
Ancora un trionfo sardo nel tiro a volo. Dopo l’oro con primato mondiale dell’ozierese Luigi Lodde nello skeet, Oreste Lai – nato a Sestu – ha conquistato l’oro nella classifica PT1, riservata ai tiratori in carrozzina, al secondo Mondiale di para-trap che si è appena concluso sulle pedane del Sydney International Shooting Centre, le stesse dei Giochi olimpici del 2000, in Australia.
Il portacolori delle Fiamme Oro di Sestu si è accreditato come finalista con il terzo miglior punteggio (105/125) e nella serie decisiva si è meritato la leadership della classifica sin dalla prima eliminatoria, quella per l’assegnazione del sesto posto, e non l’ha più abbandonata. L’unico a tenere il suo ritmo è stato il finlandese Juha Myllymaki che gli è rimasto incollato fino alla fine. Purtroppo Lai ha commesso tre errori nell’ultima rotazione mentre l’avversario non si è fatto sfuggire nessun piattello ed i due hanno chiuso i lanci regolamentari con un identico 34/50. Solo lo spareggio ha decretato la vittoria dell’azzurro con +1 a +0. Con loro sul podio il britannico Allan Rithcie, terzo con 23/40. Quinto Davide Fedrighucci di Urbino, quarto migliore al termine della qualifiche con 104/125 e poi rimasto giù dal podio con 14/30.Due giorni fa un altro trionfo sardo, questa volta nella Coppa del mondo di tiro al volo, che si è svolta negli Emirati Arabi. L’ozierese Luigi Lodde, 39 anni, ha conquistato il trofeo di cristallo imponendosi nella gara di skeet (specialità olimpica dei piattelli) con il punteggio di 60/60, che è anche primato mondiale. Nulla da fare, quindi per lo statunitense Vincent Hancock, due volte oro ai Giochi (2008 e 2012) e 4 volte campione del mondo, che ha chiuso a quota 59.«Non so cosa dire, davvero. Ancora non ci credo – ha detto Lodde al termine della gara –. Dopo
tre anni difficili questo 2019 è stato incredibile. Questa gara, poi, è stata davvero difficile. Punteggi altissimi, un caldo da andar fuori di testa. Ma noi siamo stati concentrati, abbiamo fatto gruppo stringendoci ancora di più di quanto avviene di solito ed il risultato è arrivato».
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